Cinema

Docenti

  • Daniele Schirru – Giuseppe Ragatzu (Playmonkey Family) : corso per la realizzazione di un cortometraggio
  • Valentina Bifulco: Analisi filmica e critica cinematografica

 

Il laboratorio di cinema di Integrarts, partito nel mese di ottobre, ha dato la possibilità ai giovani allievi di conoscere il mondo del cinema, attraverso il suo approccio comunicativo e artistico, e, attraverso attività tecniche e pratiche che li hanno coinvolti in modo diretto e attivo, ha permesso loro di partecipare alla creazione di un cortometraggio.

Il corso, a cui hanno preso parte ragazzi dai 13 ai 24 anni provenienti da Italia, Senegal e Marocco, è stato diviso in due parti: una prima fase, guidata da Valentina Bifulco, è stata dedicata all'analisi filmica e alla critica cinematografica, mentre la seconda ha permesso ai ragazzi di seguire un vero e proprio percorso per la realizzazione di un cortometraggio, insieme a Daniele Shirru e Giuseppe Ragatzu (Associazione Playmonkey Family).

Punto di partenza del laboratorio di analisi filmica e critica cinematografica, strutturato in quattro incontri di tre ore ciascuno, è stato la recensione del film preferito da ogni allievo, in modo da poter capire quale fosse l'approccio di base verso la critica, in assenza di nozioni teoriche pregresse. L'insegnante ha poi proiettato quattro pellicole (“Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu, “La donna che canta”di Denis Villeneuve, “la Schivata” di Abdel Kechiche e “This must be the place” di Paolo Sorrentino) cercando di fornire ai ragazzi gli strumenti teorici per analizzare il film, con particolare attenzione per le tecniche comunicative.

Un approfondimento è stato anche dedicato alle professioni legate al cinema nel campo della comunicazione diretta con il pubblico (regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, musiche, scenografia, luci e colori). Sul film di Mereu i ragazzi hanno dovuto mettere in atto un lavoro di tipo critico, aiutati da apposite schede di valutazione. Per il film di Villeneuve gli allievi hanno lavorato in gruppi da due o tre, analizzando e commentando insieme la pellicola. “La schivata” di Kechiche si è prestato all'inserimento nel laboratorio, in quanto i temi portanti del film sono l'integrazione culturale e il teatro, ma è anche un film che nelle intenzioni della docente doveva suscitare critiche profonde da parte degli allievi, mentre il fil m di Sorrentino, incentrato molto sulla figura del protagonista e sulle dinamiche della comunicazione non verbale, ha dato modo di approfondire questi aspetti. In tutti i casi si è dato spazio a un dibattito finale, in modo da poter mettere a confronto la teoria con l'esperienza della visione con “occhio critico”.

La seconda parte del corso (strutturato in 9 incontri, di 3 ore ciascuno) ha offerto agli allievi gli strumenti per la realizzazione (Dalla A alla Z) di un proprio cortometraggio. Una prima fase del corso ha riguardato la sceneggiatura, l’ideazione di un soggetto, la scrittura, lo studio del modello italiano e francese, e l’uso di software per la sceneggiatura, studiata secondo i modelli francese, americano e italiano.

Gli allievi hanno poi descritto ognuno un proprio soggetto e scritto tutti insieme una sceneggiatura per la realizzazione del cortometraggio. Si è poi passati alle tecniche di ripresa, audio e luci, e alla regia, con la scelta degli attori, delle attrezzature, la redazione di un piano di lavoro e delle location in cui realizzare le scene, con l’allestimento di un set. La realizzazione del cortometraggio ha unito insieme le fasi precedenti di pre - produzione con le fasi di montaggio (con la scelta di un apposito software) e la post – produzione con la scelta della colonna sonora, l’inserimento di effetti e titolazioni, e, infine, l’esportazione del video per internet.

Il risultato del corso, ossia il cortometraggio “Stairs of the dead” , sarà presentato in anteprima in occasione dell'evento finale di IntegrArts.